Ieri per l’inaugurazione e oggi per la visita guidata, siamo stati alla casa di Leo, realizzata dagli amici di “Eos La stella del Mattino” per accogliere e aiutare concretamente le famiglie di bambini soggetti a lunghe e frequenti degenze ospedaliere.

Il Papa Giovanni infatti, grazie alla sua alta specializzazione nelle cure pediatriche anche complesse (come trapianti o cardiochirurgia), vede spesso arrivare famiglie da molto lontano, anche dall’estero, che – durante i controlli – hanno bisogno di un alloggio e di un punto di appoggio. La Casa di Leo ha 5 stanze famigliari e un’area comune per il gioco dei bambini, i pasti e le necessità famigliari. Durante la visita è apparso evidente quanto il progetto sia mosso da motivazioni profonde: l’attenzione ai dettagli, rara e puntuale, rivela il sincero desiderio di accogliere al meglio i futuri ospiti.

La casa prende il nome da Leonardo Morghen, un bambino bergamasco colpito da una rarissima malattia e aiutato dai volontari di Eos durante i suoi lunghi ricoveri in America, affinché lui e i suoi genitori potessero sentire il calore e il sostegno della comunità dove Leonardo è nato. Leo ci ha lasciati a soli 10 anni, ma quell’esperienza ha generato nuova energia e speranza, che oggi si concretizza in questo luogo che vuole essere “casa” (home) e non soltanto un riparo (house).

Questa casa, bellissima, è una lezione per tutti: di tenacia, visione, determinazione, concretezza. E ci ricorda che è ancora possibile sognare, e realizzare i sogni.

Complimenti a Don Andrea (presidente Eos) e ai suoi ragazzi: li abbiamo incrociati spesso in ospedale e speriamo ora di essere utili a loro in qualche modo. Per saperne di più visita il sito di Eos (http://www.eosonlus.org/)  e il sito della casa (http://www.lacasadileo.org/).