Eccoci nel 2016, ecco che entriamo nell’anno del nostro ventesimo anniversario! Era il 13 Dicembre 1996 quando il gruppo di volontari che si era formato nella lunga esperienza accanto ai bambini in ospedale, in un tempo in cui nemmeno i genitori avevano libero accesso ai reparti, diede vita ad ABIO Bergamo.

 

C’era una volta… così cominciano le storie che raccontiamo ai nostri bambini in ospedale. Anche per la nostra storia, possiamo usare “c’era una volta“, perché tutto parte nel secolo scorso, negli anni 70. Un gruppo di volontarie cominciò ad assistere i bambini del reparto di Chirurgia Pediatrica/Cardiochirurgia Pediatrica, seguite di lì a poco dalle maestre della scuola. In quegli anni, nel ’78, nasceva a Milano l’associazione per il bambino in ospedale, il primo nucleo ABIO.
Nel 1979, con la separazione della chirurgia dalla cardiochirurgia, i genitori ebbero per la prima volta la possibilità di entrare nei reparti e assistere da protagonisti i loro figli. Fu una data storica, un evento che segnò la fine di un modo disumano di concepire la pediatria, verso una nuova mentalità, più umana e sensibile ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie.

Quando si creò un buon numero di volontari, guidati dall’insegnante Margherita Patelli, regalammo ai bambini ABIO Bergamo, mettendoci in rete con le altre pediatrie in Italia che nel frattempo avevano maturato la stessa sensibilità, attivando a loro volta decine di nuove sedi ABIO. Era il 13 Dicembre 1996, il giorno di Santa Lucia, che ai bambini bergamaschi porta ogni anno regali e sorprese.

Il resto è storia di oggi: siamo diventati sempre più grandi, sempre più forti, e nel 2006 è nata Fondazione ABIO Italia che coordina 67 sezioni ABIO locali e autonome, sparse su tutto il territorio nazionale, presenti in oltre 200 reparti in cui prestano il loro servizio più di 5000 volontari.

ABIO Bergamo, partita da quel nucleo di volontarie iniziale, ora conta 77 volontari attivi e 20 tirocinanti, ed è una presenza leale e laboriosa nel grande Ospedale di Bergamo. Ecco che anche in questo caso, come sempre succede, il “c’era una volta” introduce in realtà una storia viva e attuale, una storia che nel tempo prende forza e nuovo slancio per il futuro.

 

Come sempre succede a chi ha passione per quello che fa, anche noi consideriamo questo traguardo un punto di partenza. C’è molto da fare, sempre di più, e ABIO è pronta.