Da sempre la musica è divertimento, allegria, spensieratezza, ma anche mezzo di comunicazione e condivisione. Permette di esprimere emozioni, paure e gioie, che con le parole è difficile esternare.

Per questi motivi la musica non può mancare nei reparti pediatrici, perché è l’occasione per distrarsi dal dolore, dalla preoccupazione e dalla noia; ma è anche l’opportunità di comunicare se stessi e ciò che si prova.

Una volta alla settimana, la musicoterapeuta Valeria Penteriani, certificata secondo norma UNI 11592, incontra i bambini e i ragazzi ricoverati nelle loro camere e, improvvisando con la chitarra, propone loro di “fare musica”. Lo fa con delicatezza, rispettando le loro condizioni fisiche, le loro emozioni e i loro timori iniziali. Con la musicoterapia, attraverso la melodia, il ritmo, l’intonazione è possibile catturare l’attenzione e l’interesse di chi si ha di fronte, anche di chi sembra impossibilitato all’ascolto, troppo preso o preoccupato da altro. Non è facile, si tratta di comprendere la persona, il suo stato d’animo, il suo carattere; ma se si riesce, si passa dall’ascolto alla partecipazione attiva: il bambino o il ragazzo utilizza gli strumenti che la musicoterapeuta gli mette a disposizione e contribuisce alla melodia o inventa un ritmo che gli piace. Così si crea un dialogo che può essere verbale o no, una relazione fatta di gesti, movimenti, sguardi che fa sorgere nei bambini e nei ragazzi il desiderio di esserci, di partecipare, di esprimersi. La musica li coinvolge, distoglie la loro attenzione dalla quotidianità del ricovero e facilita la relazione con gli altri. Per i bambini e i ragazzi che non parlano la lingua italiana, è un’occasione per sentirsi meno isolati e iniziare a comunicare. Ma non solo, spesso, l’incontro con la musica è infatti di aiuto anche agli adulti che sono vicini ai bambini e ai ragazzi durante tutta l’esperienza del ricovero, perché permette loro una maggiore comunicazione e comprensione.

Ciò che la musica permette di fare in reparto, è per ABIO importantissimo. Per questo i volontari si impegnano a collaborare con la musicoterapeuta, comunicandole i diversi bisogni dei bambini e dei ragazzi presenti di volta in volta nei reparti pediatrici. E sempre per questo, ABIO Bergamo sostiene la musicoterapia, anche grazie alle donazioni. In particolare si ringrazia la Scuola San Giuseppe di Valbrembo, che come noi ha a cuore il bene dei bambini e dei ragazzi.

E allora, che musica sia!